Giulio Calegari

Giulio Calegari, aperture all'immaginario, biblioteca Passaré, Luca Nicoletti, archeologia, CT

La “Biblioteca Passaré”, promossa dalla Fondazione Alessandro Passaré di Milano, presenta al pubblico un volume dedicato ad un nuovo metodo di interpretazione archeologica delle tracce materiali lasciate dalle culture antiche

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La collana “Biblioteca Passaré”, diretta dallo storico dell’arte Luca Pietro Nicoletti e promossa dalla Fondazione Alessandro Passaré, pubblica il suo sesto volume dal titolo Aperture all’immaginario. Tra archeologia africana e incertezze. L’autore è Giulio Calegari, docente dell’Accademia di Belle Arti di Brera e responsabile della Sezione di Paletnologia del Museo Civico di Storia Naturale di Milano.

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Traendo frutto dalla sua lunga esperienza nel campo dell’archeologia africana, Calegari propone qui una nuova via metodologica all’interpretazione delle tracce materiali lasciate dalle più antiche culture. A essere ripensato, nei suoi metodi di lavoro ma soprattutto nel modo di guardare le testimonianze del passato, è proprio il mestiere dell’archeologo, nel suo confronto con le testimonianze “dimenticate” – dell’uomo preistorico, ma anche dell’uomo contemporaneo. È un approccio che tiene conto delle tracce “immateriali”, più difficili da cogliere, ma inestimabili, pur nella loro fondamentale “incertezza”, per chi ambisca a restituire una dimensione sensoriale più estesa alla ricostruzione del passato. Solo così è possibile ascoltare il racconto che anche i più modesti reperti – odorosi di fumo, di cibo e di terra – custodiscono, rivelando, al pari dell’arte, le tracce dell’“archeologia della bellezza” celata nell’immenso giacimento dell’umana quotidianità, anche in quella di un lontano passato senza memoria scritta. L’esperienza dell’invisibile e dei residui fantasmatici dell’uomo preistorico, inoltre, risulta di grande utilità materiale per l’antropologo, che può infatti riconoscere nel presente, in alcune abitudini e atteggiamenti – pratici quanto mentali – delle tribù del deserto, gli echi di un’antichità immemoriale.

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Il volume verrà presentato il 17 novembre alle ore 16.30 allo Spazio Culture del MUDEC di Milano (via Tortona 56) alla presenza dell’autore Giulio Calegari, dello scultore e musicista Francesco Marelli e di alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Curato dalla Fondazione Alessandro Passaré di Milano, l’incontro sarà accompagnato dalla lettura di alcuni passaggi del libro e da momenti musicali e interventi performativi relativi alle tematiche trattate nel volume e in dialogo con esse. Verranno accennate alcune scoperte etno-archeologiche di particolare suggestione in territorio africano: l’identificazione di una “città invisibile” in Mali e il ritrovamento, in Eritrea, di un bassorilievo protostorico oggetto di un culto contemporaneo. Anche altri argomenti trattati nel libro, come la pittura corporale nella preistoria e nella contemporaneità, il tempo come strumento, verranno richiamati come opportunità di aprire all’immaginario, per una nuova riflessione, verso un “nuovo sentire” vicino all’arte dei nostri giorni.

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Giulio Calegari, architetto, è docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. È responsabile della Sezione di Paletnologia del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, socio fondatore e responsabile scientifico del settore archeologico del Centro Studi Archeologia Africana, per cui ha curato le spedizioni archeologiche dal 1983. Dirige il periodico «Archeologia Africana – Saggi occasionali». Dagli anni ’60 ha sviluppato una ricerca artistica a carattere performativo sovente ricondotta all’ambito “antropologico”, proposta in ambiti prettamente scientifici piuttosto che in gallerie o luoghi deputati all’arte.