Mostra di Francesco Marelli
a cura di Giulio Calegari
Navette, ovvero in ogni corpo inerte possiamo instillare energie.
Come in un telaio, avanti e indietro rimbalzano e generano campi di forza capaci di accumularsi nel profondo di sacchi galleggianti.
Quasi remi, muovono sottili piroghe tagliando con i loro fendenti precise porzioni di acqua.
Feriscono solo superficialmente il liquido per ricucirlo a nuova vita
Galleggiano legate per consolidare il pensiero di Archimede mentre foglie di alloro regalano alla profondità il loro profumo e la loro sapienza di gloria
Intanto una fiocina sta sempre pronta al lancio in abissi schiumosi.
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Francesco Marelli
Scultore, è docente di Scenografia presso il Liceo Artistico di Busto Arsizio. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali ed è stato sovente ospite in eventi caratterizzati dal suo segno d’artista: traccia sottile di gesti e suoni trasformati in scultura. La musica, parte sostanziale del suo lavoro, viene da lui utilizzata in eventi poetici e scientifici, in una continua sperimentazione transculturale, dove il suono si fonde con le parole della ricerca, trasmutandosi con esse. Presente come figura di spicco in spettacoli importanti, al Teatro Filodrammatici e all’Elfo Puccini di Milano, Al Teatro Binario Sette di Monza, ha approfondito anche la conoscenza del repertorio della canzone popolare lombarda, portandola in numerose manifestazioni.